La sospensione, seppur benvenuta, è limitata nel suo scopo e a parere dell'EEA, l'autorevole agenzia ambientale europea, dovrebbe essere il punto di partenza per affrontare scelte più oculate nell’ uso di pesticidi. La stessa verrà applicata solo a 3 dei 7 neonicotinoidi sotto accusa e si limita ai “coltivazioni visitate e impollinate dalle api”. Il pericoloso impatto dei neonicotinoidi sulle specie invertebrate acquatiche, gli uccelli e gli altri insetti non viene considerato con la dovuta attenzione. Allo stesso modo, la sospensione non riguarda i nuovi insetticidi neonicotinoidi, come il Sulfoxaflor, che potrebbero essere introdotti sul mercato a breve.
I tre neonicotinoidi sospesi sono clothiadinin, imidacloprid e thiametoxam. La valutazione recentemente pubblicata dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) rileva “alti rischi acuti” derivanti dalle tre molecole in questione.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), in un report pubblicato a gennaio 2013, dal titolo “Lezioni tardive per un avvertimento precoce, volume II”, esamina le prove sull’ imidacloprid fornite dalla scienza, dagli apicoltori e delle industrie agrochimiche e conclude con la raccomandazione di ritirare le molecole dal mercato, considerata l'evidenza dei danni che producono e la portata del rischio. Gli insetticidi potrebbero, infatti, avere effetti diretti su varie specie viventi, terrestri e acquatiche, oltre che sulle api e agli altri impollinatori, vitali per la salute delle coltivazioni e delle piante selvatiche.
Il capitolo del report dedicato all’ imidacloprid (pdf. in inglese) ha suscitato acceso dibattito nelle istituzioni europee. Come è possibile che tali evidenze scientifiche siano state tenute nascoste per anni e gli avvertimenti siano stati ignorati? Il report conclude che l'insieme delle evidenze, non consente la mancanza di decisioni per: "incertezze di validità delle prove".
La Direttrice Esecutiva dell’ EEA, Jacqueline McGlade, ha dichiarato “sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, è assolutamente corretto assumere decisioni precauzionali e sospendere queste sostanze chimiche. Già dal 2004, la Francia ha sospeso l’uso di alcune di queste sostanze su girasole e mais, senza alterazioni sulla produttività – in Francia il 2007 è stato l’anno di resa migliore dell’ultimo decennio. Inoltre, ogni stima economica dovrebbe considerare l’incommensurabile valore dell’impollinazione da parte delle api allevate e selvatiche. Continuare a usare queste sostanze chimiche mette a rischio un servizio vitale per l’agricoltura europea”.
Source: Mieli d'Italia, 6 maggio 2013
http://www.mieliditalia.it/index.php/api-agricoltura-ambiente/notizie-a…
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